giovedì 24 luglio 2008

Zimbabwe: il paese dei miliardari alla fame

Ricchezza?



No, povertà...
Guardiano di notte in una villa abitata da bianchi, guadagna 10 miliardi al mese. Niente. «Andare al lavoro mi costa 1 miliardo al giorno. Ci rimetto», dice. Sopravvive con il lavoro della moglie, che compra e rivende verdura. «L’ultima volta che abbiamo mangiato carne è stato a Natale, il padrone mi aveva regalato un pezzo di pollo. Siamo il Paese dei miliardari alla fame»

Motivazione
Sul marciapiede di uno dei viali centrali di Harare due biglietti da 100 milioni di dollari sono trascinati dal vento. Nessuno cerca di raccoglierli. Non valgono nulla. Assolutamente nulla. A metà giugno una sigaretta costava 300 milioni di dollari. Per un caffè bisognava sborsare un miliardo di dollari. Senza contare la mancia, meno di 200 milioni è considerato un insulto. I prezzi danzano da un giorno all’altro. Alla fine di giugno il biglietto verde americano valeva 6 miliardi di dollari locali. I biglietti da 100 mila che avevano corso legale nel 2007 sono già un ricordo. Sono stati spazzati via quest’anno da tagli da 10, 50, 100, poi 250 milioni. Da qualche mese circolano speciali «agro cheques» da 5 e 50 miliardi. Presto arriveranno gli «industrial cheques» da 100 o 1000 miliardi.

Testo tratto da La Stampa (a sua volta tratto da Le Monde) http://www.lastampa.it/search/articolo.asp?IDarticolo=1824954&sezione=Esteri


Tutto questo accade mentre il nostro mondo si occupa di bellezze in spiaggia, gossip, e quant'altro... basta guardare l'immagine che posto qui sotto (clickate su di essa, purtroppo blogger non mi permette di ingrandirla), tratta da La Stampa: cosa trovate a fianco di questa notizia???




[grazie a Michele per avermi segnalato la notizia]

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